Il contratto di locazione ad uso transitorio viene disciplinato appositamente per far fronte ad alcune esigenze specifiche del locatore e del conduttore. Il locatore ad esempio potrebbe necessitare di un contratto di affitto più breve, perché dopo alcuni mesi dovrà tornarne in possesso. Anche il conduttore da parte sua potrebbe preferire un contratto di locazione meno impegnativo rispetto ad un contratto di locazione ordinario, per esigenze di studio o di lavoro. Per questo motivo l’ordinamento italiano prevede delle leggi specifiche che permettono la stipula di un contratto di locazione ad uso transitorio. Le norme in questione sono i decreti ministeriali del 30 Dicembre 2002 e dell’8 Giugno 2006. Questi decreti comprendono i criteri per stabilire il canone di locazione. E stabiliscono inoltre la durata di questo tipo di contratto di locazione: da un minimo di uno a un massimo di diciotto mesi.
Il contratto di locazione per studenti
Il contratto di locazione per studenti è analogo in tutto e per tutto al contratto di locazione ad uso transitorio, l’unica differenza sta proprio nella durata. In questo caso infatti il contratto è prorogabile per un massimo di altri di diciotto mesi. La durata massima di un contratto per studenti si attesta dunque a 36 mesi. In questo caso, inoltre, le norme prevedono la possibilità di promuovere l’utilizzo di questo contratto di locazione da parte dei comuni e degli enti locali in cui abbia sede una università o una sede di studi distaccata. Hanno diritto di partecipare alla stipula di questi accordi le associazioni studentesche, cooperative ed enti no profit operanti nel settore universitario.