La risoluzione del contratto di locazione

Normalmente il contratto di locazione ha un termine prestabilito, variabile a seconda del tipo di contratto. Per cui in questo caso la risoluzione del contratto avviene alla scadenza del termine pattuito. Ma se al termine del contratto il conduttore continua ad avere la disponibilità materiale del bene e se il locatore non si attiva per riprenderne possesso entro il termine pattuito, a seconda del tipo di contratto la locazione si intenderà rinnovata per un ulteriore lasso di tempo (di solito uguale al periodo di tempo stabilito in precedenza nel contratto iniziale).

La risoluzione del contratto di locazione è  soggetta a tassazione e, se non viene osservata, ad eventuali sanzioni. Per effettuare il versamento occorre utilizzare il modello F24. Vediamo adesso come si compone nel dettaglio il processo di risoluzione del contratto di locazione.

La risoluzione e il recesso nel contratto di locazione

Secondo il Codice Civile «il contratto ha forza di legge fra le parti» e «non può essere sciolto se non per mutuo consenso o, ad esempio, per recesso unilaterale», che consente al committente di effettuare il recesso del contratto di locazione, anche se l’opera o la prestazione di servizio è già iniziata.

Ogni tipo di contratto di locazione è caratterizzato da proprie regole per la risoluzione.Vi sono tuttavia alcune norme che riguardano più tipi di contratti di locazione e che stabiliscono varie possibilità di risoluzione, ad esempio risoluzione per inadempimento, risoluzione per impossibilità sopravvenuta, risoluzione per eccessiva onerosità. Infine, ci sono casi in cui la risoluzione del contratto di locazione avviene automaticamente, o in cui è necessario una pronuncia del giudice.

I costi di risoluzione del contratto di locazione

Si ha un’imposta di registro fissa di 200 euro nel caso in cui la risoluzione del contratto del contratto di locazione sia prevista in una clausola apposta al momento della stipula del contratto stesso. Fino al 2013 si attestava a 168 euro, mentre per i contratti di affitto non si registra nessun aumento, per cui l’imposta rimane a 67 euro.