La registrazione di un contratto di locazione è un processo necessario per certificare la validità di qualunque tipo di contratto, sia esso un contratto di locazione a uso abitativo che un contratto di locazione commerciale.
Tutti i tipi di contratto di locazione devono essere registrati presso la Agenzia delle Entrate entro 20 giorni dalla data di inizio del contratto apposta al momento della stipula.
Cosa viene richiesto per la registrazione di un contratto di locazione?
È possibile effettuare la registrazione di un contratto di locazione in via cartacea o in via telematica, ma in entrambi i casi è richiesto il seguente materiale:
- Il Modello F24 (si tratta di una ricevuta di pagamento dell’imposta di registro)
- Due copie firmate del contratto di locazione
- Il Modello RLI che sostituisce il vecchio modello 69, reperibile sul sito della Agenzia delle Entrate. Deve essere presentato necessariamente agli sportelli telematici, sul sito della Agenzia delle Entrate, e dovrà essere utilizzato anche per tutti le modifiche successive alla registrazione del contratto, quali proroghe, cessioni, risoluzioni. Questo deve contenere:
- I dati generali relativi al contratto di locazione (tipologia, durata, data di stipula);
- I dati dei soggetti contraenti;
- I dati dell’immobile oggetto della locazione;
- L’eventuale opzione (o revoca) al regime della cedolare secca.
Una volta presentato tutto è possibile ottenere una ricevuta e una copia del contratto firmata e registrata.
L’imposta di registro nel contratto di locazione
Se non si applica il regime di pagamento con cedolare secca, i tipi di imposte dovute per un contratto di locazione sono: Irpef, imposta di bollo e imposta di registro. Quest’ultima merita maggiore attenzione perché rappresenta l’imposta da pagare al momento della registrazione del contratto di locazione.
L’ammontare dell’imposta di registro è proporzionata al canone di locazione ed è dovuta da chi registra il contratto, solitamente il proprietario, o più in generale il locatore, il quale può chiedere all’inquilino (il conduttore) di pagare il 50% delle spese, se previsto dal contratto.
Qui elenchiamo gli importi per i vari tipi di immobile:
- fabbricati ad uso abitativo, 2%. Se il locatore è una impresa ed applica l’IVA sulla locazione, l’imposta di registro è dovuta nella misura fissa di € 200,00;
- fabbricati strumentali per natura (ad esempio, un edificio industriale, uno studio professionale, ecc.), 1%;
- altri fabbricati, 2%;
- fondi rustici, 0,5%.
L’imposta è previsa per un minimo di 67 euro al momento della registrazione (per i successivi rinnovi non è previsto alcuna soglia minima) ed ogni anno, al rinnovo del contratto. E’ tuttavia possibile versare un’unica volta diverse annualità dell’imposta di registro, in questo modo si potrà usufruire di una riduzione sull’importo dovuto.
In questa è giusto ricordare che anche la risoluzione del contratto(link) è soggetta ad imposta di registro, che ammonta sempre a 67 euro.
Pagamento dell’imposta di registro
Se si sceglie di effettuare la registrazione del contratto di locazione tramite la modalità cartacea, l’imposta di registro deve essere versata presso qualsiasi ufficio postale o sportello bancario utilizzando il modello F24 ELIDE, che include dati del contribuente, importo, codice dell’Ufficio presso il quale si effettua la registrazione e codice tributo, indicato nelle apposite istruzioni.
Nel caso invece si utilizzi la modalità telematica, l’imposta deve essere addebitata direttamente sul conto corrente indicato (è importante ricordare che il richiedente e l’intestatario del conto devono coincidere.